I souvenirs in questione sono una collezione di scalpi di giovani donne torturate e uccise da un serial killer nella provincia siciliana. Un killer che dopo venticinque anni di inattività ricomincia ad uccidere terrorizzando l'intero paese. L'uomo rapisce delle giovani donne, le tiene prigioniere, torturandole per molti giorni fino ad ucciderle per poi asportargli di uno scalpo.
Un film molto più duro e violento rispetto a quelli da me precedentemente realizzati, ma che ho diretto senza perdere di vista le relazioni umane, i rapporti sentimentali e quelli di amicizia tra i personaggi; un modo di raccontare a cui sono particolarmente legato.
Ho cercato di alleggerire la violenza dell'argomento inserendo nel film alcuni momenti divertenti, con toni quasi da commedia che fanno da contrappunto ai rapimenti, alle torture e agli omicidi. Un esperimento che credo abbia funzionato alla perfezione, ottenendo un prodotto intrigante e godibile per tutti.
La tecnica di ripresa che ho scelto di utilizzare è molto diversificata a seconda della situazione che descrive, la fotografia è molto drammatica e contrastata ed il montaggio è veloce e ritmatissimo, salvo nelle scene romantiche e nei momenti intensi tra i due protagonisti, che ho scelto di raccontare sempre con piani sequenza, proprio per esaltare il crescendo del loro sentimento e della loro attrazione.
Un film che mi è molto piaciuto realizzare e che mi ha spesso appassionato ed emozionato, cosa che spero succeda anche con il pubblico.
Edoardo Margheriti